Sapevi che gli esquimesi utilizzano più di 40 termini differenti per definire la neve? Acqua-neve, neve grigia, neve sottile, pioggia-neve e così via. Impiegare queste designazioni, gli permette di adattarsi maggiormente ad un ambiente così duro per natura.
Come gli esquimesi, identificare e dar un nome ad ognuna delle emozioni che proviamo ci aiuta ad adattarci maggiormente all’ambiente circostante, a sentirci sicuri e a saper affrontare le situazioni che ci si presentano.
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Cosa sono le emozioni?
Le emozioni sono reazioni psicofisiologiche che rappresentano le varie modalità di adattamento a precisi stimoli che l’individuo capta quando acquista coscienza di un oggetto, una persona, un luogo, un successo o un ricordo importante. Riflettono ciò che sentiamo quando percepiamo stimoli sensoriali da qualcosa o qualcuno.
Sono universali e comuni in tutte le culture. Le loro manifestazioni hanno anche modelli di comportamento simili a tutti gli individui.
Si può dire che le emozioni hanno 3 funzioni principali:
- Funzione adattiva: prepara l’organismo all’azione essendo questa una delle piú importanti. Grazie a questa capacità possiamo agire in modo efficace .
- Funzione sociale: esprimono il nostro stato d’animo e facilitano l’interazione sociale in modo da poter prevedere il comportamento. Oltre all’espressione orale, la comunicazione non verbale riflessa, in molte occasioni, acquista inconsciamente maggior importanza.
- Funzione motivazionale: esiste una relazione fra motivazione ed emozione dal momento che vi è un processo di feedback. Qualsiasi condotta motivata produce una reazione emotiva, e allo stesso tempo qualsiasi emozione spinge la motivazione verso qualcosa. Ad esempio, se siamo allegri quando stiamo con una persona, saremo molto piú motivati a volerla vedere nuovamente.
Identificare le nostre emozioni e quelle degli altri, così come darle un nome non è facile, sopratutto quando si manifestano diverse emozioni insieme. Ciò viene denominato coscienza emotiva e ci permette di:
- Riconoscere il nostro stato d’animo e riflettere su di esso per prendere delle decisioni
- Relazionarci maggiormente con gli altri riconoscendo anche le loro emozioni
- Stabilire dei limiti per soddisfare le nostre necessità e il nostro benessere, migliorando cosí la nostra qualitá di vita.
- Conoscere meglio a noi stessi e agli altri.
La coscienza emotiva fa parte della nota Intelligenza Emotiva (IE). Possiamo dire che è il primo passo per poterla sviluppare adeguatamente.
Ma cos’è l’Intelligenza Emotiva?
Secondo quanto afferma Goleman, percussore del termine, si tratta della capacità di essere consapevoli delle proprie emozioni e dei propri sentimenti, riuscendo a identificarli e a controllarli, motivandoci a raggiungere i nostri obiettivi, riconoscendo le emozioni altrui e sapendo gestire le relazioni interpersonali.
L’intelligenza emotiva è una capacità che può essere allenata, a tal scopo è opportuno cominciare proprio col riconoscere le emozioni che manifestiamo.
Tipi di emozioni
Sapevi che è stato stilato un elenco che consta di ben 250 emozioni? Quante ne conosci? Quante ne hai provato? Ecco un elenco abbastanza completo delle emozioni https://angolopsicologia.com/emozioni-e-sentimenti/
Quante piú emozioni conosciamo, piú facile sarà identificarle quando le manifestiamo e saremo maggiormente preparati nel sapere come affrontarle.
Esistono varie classificazioni delle emozioni, secondo diversi criteri. In generale, il piú utilizzato è quello che fa riferimento al momento in cui si verificano per la prima volta:
1. Emozioni basilari, primarie o innate
si tratta di tutte quelle emozioni che si presentano a partire dalla nostra nascita. Formano parte di un processo di adattamento e sono insite in tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla cultura. Si avviano rapitamente e durano alcuni secondi. Sono in tutto 6:
2. Emozioni sociali, secondarie e apprese
Nascono come conseguenza alla socializzazione e allo sviluppo delle capacità cognitive. La maggiorparte degli studiosi sono concordi nell’asserire che le loro prime manifestazioni sono intorno i 2-3 anni. Sono posteriori alle prime, pertanto, in primis emergono le basilari e in seguito le secondarie. Ad esempio, la paura si manifesta prima e solo posteriormente il sentimento di minaccia, rabbia e cosí via.
Fra queste emozioni secondarie possiamo sottolinearne alcune: gelosia, colpa, orgoglio, vergogna, soddisfazione, divertimento, disprezzo…
In che modo possiamo gestire le nostre emozioni?
Ecco alcuni consigli utili:
- Cerca di notare i segnali emotivi quanto prima. Fermati e pensa a come ti senti.
- Localizza fisicamente le emozioni. Dove senti le tue emozioni? Nel petto, in gola, nello stomaco…
- Da’ un nome ai sentimenti. Identifica ciascuna emozione che, in alcune occasioni, potrebbero verificarsi insieme. Separale e classificale.
- Non giudicare i tuoi sentimenti, qualunque essi siano. Accettali.
- Cerca l’origine di questi sentimenti e il perchè sono lì.
- Da’ ad ogni momento l’importanza che hanno. Non ha senso mantenere un’emozione oltre della situazione che lo ha generato.
Ricorda che le emozioni sono parte di noi e sono strumenti fondamentali per la nostra sopravvivenza; ci indicano il cammino da intraprendere, così come aumentano il nostro benessere. Riconoscerle ed esprimerle ci farà avanzare verso un miglioramento della qualità di vita.
FORMAZIONE CORRELATA: Corso Universitario di Specializzazione: Educazione Emotiva