I dati attualmente disponibili sottolineano l’effetto negativo causato dai video e dalla televisione nei primi anni di vita. Gli effetti negativi si palesano nello sviluppo del linguaggio, dell’intelletto e soprattutto nel livello di attenzione. Per quanto riguarda i bambini più grandi e gli adolescenti, l’influenza negativa è specialmente evidente nel rendimento scolastico, nel linguaggio, nel livello di attenzione, nella stancheza e nei comportamenti aggressivi.
Questi effetti possono essere dovuti a varie ragioni:
- Le caratteristiche proprie dei dispositivi audio-video fanno sì che si produca un’iperstimolazione esclusiva della vista e dell’udito. Le cause di questa iperstimolazione si possono ricercare nei suoni forti, nel rapido cambiamento di immagini, nelle luci degli schermi…L’iperstimolazione parziale, in un sistema nervoso centrale appena formato, incide sullo sviluppo equilibrato di quest’ultimo.
- Il tempo che i bambini spendono di fronte ai dispositivi audiovisivi, li priva di svolgere altri tipi di attività tra cui il gioco interattivo con un adulto.Nei primi anni di vita, mediante il gioco e grazie ai livelli di crescita del bambino, si sviluppa il linguaggio e la capacità di ragionamento, di pianificazione, di organizzazione; oltre alla curiosità, la creatività, la fiducia e il vincolo affettivo tra genitori e figli.
- I valori. Il tema dei valori è relazionato ai contenuti dei programmi e, sebbene sia legato in gran parte ai valori familiari, bisogna considerare che tanto i contenuti dei programmi quanto il contesto in cui il bambino guarda la televisione, influiscono sul suo sviluppo.Perciò, per quanto riguarda i contenuti, i dati indicano come particolarmente dannosi i programmi violenti o che prevedono un alto livello d’azione, in quanto generano un’elevata iperstimolazione. In relazione al contesto, le conseguenze più considerevoli si riscontrano nel momento in cui il bambino guarda la televisione da solo o in maniera molto passiva.
- Non offrono una percezione reale dello spazio e del tempo e ciò influisce sullo sviluppo dell’orientamento spazio-temporale. Sebbene questa relazione possa apparire poco importante, in verità è un elemento chiave per lo sviluppo infantile. Per esempio, i primi processi di apprendimento della letto-scrittura sono legati all’orientamento spaziale. I tablet e gli smatphone sono considerati come particolarmente nocivi poichè sono i propri bambini che ne gestiscono il tempo di utilizzo: quando accenderlo, quando spegnerlo, quando cambiare video, immagini ecc… e ciò rende tutto ancora meno reale, dando ai piccoli una maggiore sensazione di immediatezza della realtà.
Quindi, i bambini non possono vedere la televisione?
L’Accademia Americana di Pediatria (AAP) è categorica: evitare il contatto con ogni tipo di schermo (televisione, cellulari, tablet, computer,…) fino ai due anni di età. Il cervello del bambino si sviluppa rapidamente in questi primi anni e i bambini imparano meglio attraverso le interazioni dirette con le persone.
Dopo i 2 anni, i programmi televisivi e i contenuti interattivi, adattati in funzione dell’età del bambino e creati a scopi educativi, possono essere istruttivi e possono apportare benefici. In questo caso, per i bimbi più grandi, si consiglia la disposizione di zone prive di schermi o di limitare il contatto con gli schermi a un massimo di due ore (non consecutive), sempre che il contenuto sia di qualità e adeguato all’età del bambino. La AAP consiglia di eliminare ogni tipo di schermo nelle camerette dei bambini e di spegnere la televisione durante i pasti.
Ad ogni modo, si raccomanda in maniera assoluta, di non sostituire attività come la lettura, il gioco o l’attività fisica, con il dispendio di ore di fronte a qualsiasi tipo di schermo.